Poeta e statista francese. Si rese noto con poesie ondeggianti tra temi
sentimentali e scientifici, come:
Il giorno dei morti, Saggio
sull'astronomia, La foresta di Navarra, Il grido del mio cuore, L'orto.
Simpatizzante della Rivoluzione, ma disgustato dal Terrore, protestò
presso la Convenzione contro i massacri di quest'ultimo. Dovette quindi riparare
a Londra dove strinse amicizia con Chateaubriand di cui divenne uno dei primi
ammiratori. Caduto Robespierre, tornò in Francia fondando con La Harpe e
De Bonald il "Mercure". Napoleone gli affidò la riorganizzazione delle
scuole. Luigi XVIII, alla Restaurazione, lo creò ministro di Stato e
membro del suo Consiglio privato. Si distinse come oratore chiaro, semplice ed
elegante (Niort 1757 - Parigi 1821).